Un itinerario fuori le mura Territorio, Contrade, Piste cliclabili

Itinerario fuori mura

Il territorio di Paliano si è straordinariamente conservato negli anni ed ha resistito all'invasione del cemento o alle facili lottizzazioni che, nell'ultimo quarto di secolo, hanno interessato molte città italiane. Il merito è senz'altro dei grandi proprietari terrieri, proprio quei «signori» che sono stati a lungo combattuti con le lotte agrarie dei primi anni del '900, che hanno scelto strade diverse realizzando, di fatto, la conservazione di quelle belle colline verdeggianti che si incontrano percorrendo le strade che portano in città. Viaggiando tra le contrade di Paliano si incontrano siti interessanti dal punto di vista storico ma anche sacro-popolare e paesaggistico.

Il Territorio

Grotta di Zancati

Mola o Torre dei Piscoli. Struttura difensiva fortificata sul fiume Sacco, situata tra le località di Colle Rampo e Polledrara a circa 6 km da Paliano, forse appartenuta al papa anagnino Gregorio IX, Ugolino dei Conti di Segni (1227-1241), poi ai Colonna a partire dal 1332; il complesso che doveva rivestire una certa importanza – economica o difensiva – visto che è citato in varie occasioni come parte dei possessi colonnesi che si estendevano lungo la Valle del Sacco, era costituito dalla medievale torre di vedetta e da un recinto circondato da fossato con mulino e annessi vari.

 

Villaggio Cervinara. E' il Villaggio di campagna dei Principi Colonna, sulla Via Palianese Sud. Costruito nel 1954, su progetto dell'architetto Clemente Busiri Vici, evoca l'immagine di un antico borgo rurale. Ospita l'Associazione Zerynthia per l'Arte Contemporanea, che propone performances e rilevanti avvenimenti culturali. La struttura ospita opere di artisti contemporanei, provenienti da collezioni private italiane e straniere. Nello stesso Villaggio è ospitato il Padiglione Italia-Regioni dell'Accademia Austriaca di Cultura. Da qualche anno, purtroppo, l'accesso al Villaggio Cervinara è interdetto al pubblico.

 

Ponte Orsino. Sulla SS155 (l'antica Via Prenestina), al confine con il territorio di Olevano; la sua ampia arcata di epoca medievale-rinascimentale poggia direttamente su di un'arcata di epoca romana costruita con il sistema dei conci radiali, i cui piloni sono stati completamente nascosti dall'innalzamento del letto del Fiume Sacco (l'antico Trerus).

 

Catacombe di S. Quirico. Scoperte in una cava di pozzolana di epoca romana, sulla SS 155 per Fiuggi al km 26. Dalle iscrizioni rinvenute e dallo studio del materiale ritrovato nel 1913 dall'archeologo Marucchi, si è potuto datare il cimitero tra il IV e il V secolo d.C. L'estensione originaria del complesso in base alle ipotetiche ricostruzioni dell'archeologo Ferrua (1960) ed all'attuale disposizione spaziale degli ambienti superstiti (una galleria principale lunga circa trenta metri su cui si aprono quattro diramazioni laterali), induce a pensare che di esso si serviva una comunità cristiana abbastanza ampia, residente nel non lontano centro abitato, i cui resti sono stati individuati sul vicino Colle S. Quirico.

 

Grotta di Principotto. In località Abbaisi, a nord-est di Paliano, lungo un costone di tufo, è stata individuata una grande cava di pozzolana di epoca romana, suddivisa in almeno quattro ambienti ancora accessibili. Questa presumibilmente nel tardo impero venne parzialmente utilizzata come necropoli ad incinerazione e più tardi, forse nel Medioevo come luogo di culto cristiano. In zona è stata individuata anche una discarica di fornace databile al I secolo d. C.

 

Chiesa di S. Pietro. Consacrata nel 1619, la Chiesa e l'annesso Monastero ereditano il titolo di un antico cenobito fondato poco distante, che ospitò i cistercensi tra il XIII e il XVI secolo, poi passato all'Ordine francescano tra il 1582 e il 1585 e tenuto dai Frati cappuccini fino al 1981. All'interno conserva due pale d'altare: Un Cristo crocifisso di ignoto autore del XVII secolo, e La Madonna che appare a i SS. Pietro, Barbara e Francesco, di Stefano Pozzi (1699-1768).

 

Parco dei Cappuccini. Appena fuori la città, in Viale S. Francesco d'Assisi, è un Parco Comunale, realizzato nel 1961, detto dei Cappuccini dal nome del vicino Convento. All'interno del Parco è la Palestra Comunale di Massimiliano Fuksas.

 

Palestra Comunale. E attigua al Parco dei Cappuccini, si affaccia sulla vallata e non passa inosservata a chi arrivi da Roma. Si staglia, infatti, con la sua presenza drammaticamente forte, sulla Via Palianese Sud. Progettata nel 1979 dagli architetti Fuksas e Sacconi, è una delle opere più importanti dell'Architettura italiana contemporanea.

 

Chiesa di S. Sebastiano. Poco distante dal nucleo antico, si raggiunge percorrendo la via omonima, parallela alla Via Palianese Nord. E' un piccola chiesa a pianta quadrangolare, con riutilizzazione di un muro preesistente di epoca romana; è menzionata, per la prima volta, in un atto di donazione fatto al Monastero Sublacense nel 1083.

 

Parco della Fontana del Diavolo. Non lontano dal centro storico, intorno all'antica fonte da cui, ancora oggi sgorga acqua freschissima, sono stati costruiti percorsi di sculture e animali di pietra. Il progetto è degli architetti Fuksas e Sacconi e il nome deriva dalla figura stilizzata incisa nel tufo.

 

Convento dei P. Passionisti. In località S. Maria di Pugliano, fu costruito nel 1755 e consacrato dal fondatore dell'Ordine, San Paolo della Croce. Per oltre un secolo è stato il noviziato storico dell'Istituto. Conserva un'importante biblioteca dove sono conservati antichi manoscritti, preziosi e rari testi liturgici.

 

Castello di Zancati. Situato a circa 5 chilometri a sud-est di Paliano. Ridotto allo stato di rudere, è menzionato per la prima volta in un atto di donazione del 1233. Appartenuto ai Conti di Segni, agli Annibaldi di Anagni, poi definitivamente ai Colonna sul finire del XV secolo; il sito su cui sorge fu già abitato in epoca romana, infatti alcuni tratti delle sue mura poggiano su altre formate da grossi blocchi squadrati; in zona visibile anche un sistema di cunicoli pertinenti ad una probabile villa rustica romana. Nel Medioevo ebbe grande rilevanza, anche perché alcuni storici sostengono che in esso vi nacque Papa Innocenzo III.

 

Grotta di Zancati. In un costone tufaceo poco distante dai ruderi dell'omonimo Castello; secondo una tradizione locale vi fu rinvenuto nel 1630 l'affresco della Madonna con Bambino, dal 1633 conservato nella Collegiata di S. Andrea.

 

Casale di Colle Gianturco. Situato a circa 7 chilometri a sud-est di Paliano, vi soggiornò per un breve periodo (dal 1896 al 1899) Maria Goretti e la sua famiglia. Una volta restaurato sarà inserito in un itinerario commemorativo della Santa insieme a Nettuno e Corinaldo.

 

Castel Mattia o Castellaccio. Situato all'imbocco della Valle del Sacco, in corrispondenza della Via Casilina, tra Colleferro, Piombinara ed Anagni, fu fondato verso il 1250 da Mattia di Anagni, nipote di Papa Gregorio IX. A lungo posseduto dai Conti di Segni fu in seguito ceduto ai Colonna di Genazzano; dopo un breve periodo nelle mani dei Borgia, tornò ai Colonna e venne compreso tra i feudi del Principato di Paliano (1569). Trasformato in casale agricolo già a partire dal '600, il complesso si è venuto a trovare al centro di un nucleo abitato formatosi in seguito alla nascita nella zona di stabilimenti industriali.

Le Contrade

Mole. Situata a est del centro urbano, ai confini con i territori di Serrone, Piglio e Anagni, Mole è una popolosa contrada che deve il suo sviluppo agricolo ai numerosi contadini pigliesi che quì si stabilirono a cavallo della Grande Guerra. Zona di produzione di ortaggi, frutta e verdure, trae il suo nome dagli antichi mulini (o mole) ad acqua, sparsi lungo i torrenti delle Mole e della Civitella.

 

Santa Maria di Pugliano. Si trova a circa cinque chilometri dal centro urbano, verso sud-est. E' il luogo del Convento dei Padri Passionisti, della Macchia il Castello, una vasta e interessante area boschiva, di produzioni eccellenti di vino, olio rosciola e latte d'asina ed è li che si alleva il maiale nero. Originariamente popolata da tagliaboschi, mulattieri e carbonai (capannari) provenienti dai paesi montuosi dintorno, trae il nome dall'antichissima immagine della Madonna, detta La Puglianella, venerata nella Chiesa annessa al Convento.

 

San Procolo/Cimate. Distante cinque chilometri dal centro urbano, la contrada era popolata in origine da immigrati utilizzati come braccianti, coloni o mezzadri nei grandi latifondi di Zancati, Amasona Colle Gianturco. Il toponimo San Procolo deriva dal Fundus Proculis, una proprietà terriera già nota nell'VIII sec. d.C.; il nome Cimate deriva, più semplicemente, dal dialetto e significa cresta di un colle.

 

Poggio Romano. Distante due chilometri dal centro abitato, in direzione sud-ovest, è una contrada piuttosto popolata, che si è venuta formando in tempi relativamente recenti. E' rilevante dal punto di vista archeologico in quanto vi sono stati rinvenuti numerosi reperti di origine romana collegati con il vicino sito detto Mura San Paolo (resti di un terrazzamento di una villa rustica di età imperiale). Si produce ottimo vino.

 

Terrignano. Lungo la Via Palianese Nord, distante circa tre chilomentri dal centro abitato, deve il suo sviluppo ad alcune famiglie di contadini provenienti dal vicino Serrone, che si stabilirono, col tempo, tra gli antichi appezzamenti di Terigliano e Colle Sor Benedetto, detto anche Ara del Marmo, forse un luogo di commercio della pietra in epoca romana e alto-medievale.

 

Cappuccini. E' la più vicina al centro abitato e si è sviluppata, verso ovest, in tempi relativamente recenti, intorno al Convento dei Padri Cappuccini.

La Pista Ciclabile Paliano-Fiuggi

Nasce riutilizzando l’antico tracciato della ferrovia Roma-Fiuggi, attualmente dismessa e permette di attraversare territori e paesaggi diversi. Dalle coltivazioni delle terre di Paliano ai vigneti e agli ulivi che si inerpicano, lungo il percorso, fino a Serrone e Acuto, fino ai boschi di castagno e acacie, in prossimità di Fiuggi.
 
Località di partenza: Stazione di Paliano (285 metri) Località di arrivo: Fiuggi (611 metri).
 
Periodo consigliato: primavera, estate, autunno.
 
Il tragitto ricalca il percorso della vecchia ferrovia Roma-Fiuggi raggiungendo una pendenza massima del 6% e toccando, nella sua lunghezza di circa 22 chilometri, le località di Paliano, Serrone, Piglio, Acuto e Fiuggi.
Per tutto l’itinerario si transita a quote che toccano al massimo i 700 metri di altitudine.
 
Si parte dalla vecchia stazione di Paliano, per poi toccare il centro della località La Forma (Serrone) costeggiando i fianchi del monte Scalambra, fino ad arrivare alla stazione di Piglio. In questo tratto, la vecchia sede ferroviaria è complanare alla Strada Statale 155, e la pista è delimitata da una protezione costiutita da barriere di sicurezza in legno ed acciaio.
 
Si va verso verso Acuto, oramai lontani dalla strada, seguendo il costone ed ammirando da questa altezza un panorama suggestivo di tutta la valle del Sacco, con la veduta di Anagni e Paliano.
 
Nel tratto che va dalla vecchia stazione ferroviaria di Acuto a Fiuggi si possono ammirare boschi incontaminati di alberi di castagno e acacie sia sul lato sinistro vicino la pista, che sul lato destro, dopo il margine estremo della statale.
Si arriva alla città Termale di Fiuggi a circa 700 metri dal centro.