Paliano - Città Fortezza Porta Napoletana

Italiano
L'audioguida è alla fine dell'articolo
Nel versante sud del Paese si apre, su via Fratelli Beguinot, Porta Napoletana. L’edificio era un nucleo in muratura con ponte levatoio a bilanciere.
Già costruita nel Medio Evo, insieme a Porta Romana fu ristrutturata nel 1604 dal Castellano Carlo Brancaccio “Tiberii filius”, come da lapide marmorea a sinistra di chi scende dal paese.
Fu restaurata nel 1704 dal Castellano Antonio Ossorio e ancora nel 1787 da Gaetano Vannutelli al tempo di Filippo III Colonna con l’aggiunta del secondo piano. Era dotata di robusto portone ligneo di cui rimangono i possenti cardini murati.
Porta Napoletana, detta anche Porta del Colle, Porta del Macello, Porta de’ Terrazzani e Porta Regnicola, sulla facciata conserva ancora la scanalatura che accoglievano le travi che azionavano il ponte levatoio, nonché lo stemma colonnese e le lapidi che, si dice, furono scalpellate dai Francescani nel 1799 quando Paliano venne assediato ed espugnato.
Al riguardo sorge spontaneo qualche dubbio: basta osservare stemmi e lapidi da vicino. Non sembrano fatti oggetto di furia devastatrice dagli invasori, i quali sicuramente avevano ben altri e più concreti obiettivi.
Le abrasioni sono state effettuate con “mano leggera” che permette ancora oggi la loro lettura. La soluzione sta, forse, in un editto del Consolato della Repubblica Romana del 24 febbraio del 1798, cioè più di un anno prima dell’assedio, che stabiliva che stemmi e lapidi pontifici e nobiliari venissero distrutti entro 8 giorni. È presumibile allora, che le scalpellature siano state fatte con calma e senza eccessivo danno, e non a ridosso di una sanguinosa e concitata conquista.
English
The audio guide is at the end of the article
On the southern side of the town, along Via Fratelli Beguinot, stands Porta Napoletana. The structure originally consisted of a masonry core with a counterweight drawbridge.
Built in the Middle Ages, it was renovated in 1604, together with Porta Romana, by Castellano Carlo Brancaccio, “Tiberii filius” (son of Tiberius) as indicated by the marble plaque on the left for those descending from the town. It was restored again in 1704 by Castellano Antonio Ossorio, and once more in 1787 by Gaetano Vannutelli during the time of Filippo III Colonna, when a second floor was added. The gate once featured a sturdy wooden door, of which the massive wall-embedded hinges still remain.
Porta Napoletana (also known as Porta del Colle, Porta del Macello, Porta de’ Terrazzani, and Porta Regnicola) still preserves the grooves in its façade that once held the beams operating the drawbridge, along with the Colonna family coat of arms and various plaques. It is said that these plaques were defaced by the Franciscans in 1799 when Paliano was besieged and taken.
However, this claim invites some skepticism. A closer look at the coats of arms and plaques suggests they were not subjected to the violent destruction typical of invading forces, who surely had more immediate and tangible goals. The markings appear to have been made with a “light hand,” allowing the inscriptions to still be legible today.
The most plausible explanation may lie in an edict issued by the Consulate of the Roman Republic on 24 February 1798, over a year before the siege, which ordered that all papal and noble coats of arms and plaques be destroyed within eight days. It is therefore likely that the chiseling was carried out calmly and with care, rather than hastily in the midst of a bloody and chaotic conquest.